Disinfezione antibatterica

Il processo di disinfezione

Per parlare di disinfezione, bisogna incomiciare ad accettare l’idea che l’area che respiriamo sia una miscela di gas e di “microbi”, che lo stringersi la mano tra due persone comporti uno scambio di “microbi”, così come toccare un telefono o una tastiera di computer.Ma anche mangiare significa accettare il fatto di introdurre nel nostro organismo un numero elevato di entità microbiche; e allora perché non ci ammaliamo? Perché la maggior parte dei microbi ci e’ o utile o indifferente. Solo poche specie micorbiche sono potenzialmente pericolose in quanto possono provocare delle malattie, perché possono interagire negativamente sui processi di trasformazione alimentare e altre nefandezze del genere. Ed è proprio contro tali specie microbiche che bisogna concentrarsi nella lotta. La disinfezione si occupa di questo.

Azioni di disinfezione

Per il controllo dei vari microrganismi patogeni devono essere utilizzati vari formulati ad azione prevalentemente batteriostatica (che inibiscono la moltiplicazione dei batteri senza provocarne la morte) e ad azione battericida (che eliminano i batteri con cui vengono in contatto). Per l’impiego razionale dei disinfettanti e’ necessario conoscere preventivamente, del tutto o in parte :

  • La specie e le caratteristiche dei microrganismi patogeni, potenzialmente patogeni o di polluzione ambientale che si vogliono eliminare;
  • L’entità delle cariche microbiche delle superfici da trattare ed il grado di distruzione microbica che si vuole raggiungere;
  • Le caratteristiche delle sostanza disinfettanti e le loro compatibilità di impiego;
  • I dosaggi e le modalità di impiego;
  • Le caratteristiche dei materiali da trattare.

In generale le caratteristiche che dovrebbero essere possedute dal disinfettante d’elezione sono le seguenti:

  • Efficacia e rapidità; deve provvedere con rapidità ad eliminare gli agenti patogeni, deve essere efficace anche in presenza di materiale organico
  • Ampio spettro d’attività ; comprendere schizomiceti, miceti, virus, muffe, lieviti, protozoi etc;
  • Assenza di tossicità per l’uomo, gli animali e l’ambiente;
  • Conservata attività anche in presenza di sudiciume, feci etc;
  • In seguito ad applicazioni ripetute, non si selezioni una microflora batterica refrattaria al disinfettante impiegato;
  • Assenza di azioni caustiche, corrosive etc nei materiali coi quali viene a contatto;
  • Basso costo;
  • Buona capacità di penetrazione (crepe, anfratti, rugosità, porosità etc);
  • Assenza di odori sgradevoli e di odori intensi e persistenti;
  • Buona solubilità in acqua;
  • Assenza di residui ambientali;
  • Semplicità e faciltà di impiego;
  • Semplice e rapida biodegradabilità.

L’attività di ogni disinfettante e’, innanzi tutto, strettamente legata alle proprie caratteristiche chimiche specifiche, poi in generale ad una serie di fattori condizionati ed intercollegati;

  • Condizioni di pulizia e detergenza (sanificazione pre-trattamento);
  • Ambiente fisico esterno;
  • Concentrazione, specie, struttura, composizione, condizioni e localizzazione del microrganismo “bersaglio” e del microrganismo ambientale;
  • Degradazione enzimatica del disinfettante da parte di alcuni microrganismi, cioè eventuale capacità del microrganismo “bersaglio” di degradare o inattivare le sostanze antimicrobiche convertendole in forme inattive;
  • Condizioni di conservazione dei disinfettanti;
  • Temperatura del trattamento;
  • Ph ambientale;
  • Concentrazione del disinfettante.

Ognuno dei fattori sopramenzionati ha importanti effetti sulle “performances” dei disinfettanti ed e’ da ritenersi determinante ai fini dei risultati che si intendono raggiungere. L’attività di un disinfettante e’ sempre in stretto rapporto con le proprie caratteristiche squisitamente chimiche e strutturali.

 

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