Disinfestazione blatte

Le Blatte, appartenenti all’ordine dei Blattodei (o Blattoidei) sono comunemente conosciute con il nome comune di scarafaggi. L’ordine comprende approssimativamente 3,500 specie divise in 6 famiglie. Le blatte sono diffuse ovunque, tranne ai poli e alle altitudini superiori ai 2,000 metri. Gli scarafaggi sono diffusi in particolar modo nella aree tropicali o subtropicali e di solito sono saprofiti o onnivori. Le Blatte hanno il corpo appiattito, le antenne lunghe e filiformi, gli occhi composti ed il pronoto esteso sul capo. Le ali possono mancare in alcune specie o essere ridotte, come nelle femmine della Blatta orientalis.

 

Le Blatte si muovono, sul terreno, correndo; solo raramente compiono brevi voli. La maggior parte delle Blatte predilige l’oscurità e vive, all’aperto, in ambienti umidi tra i detriti vegetali, sotto i sassi, ecc. (es.: il genere Ectobius St., il genere Phyllodromica Fieb.).

Alcune specie, originarie di climi caldo-umidi ma divenute cosmopolite, hanno trovato le condizioni ideali di vita negli ambienti domestici; esse rimangono nascoste nei rifugi durante il giorno, e, di notte, escono per andare a nutrirsi, cibandosi di varie derrate alimentari e prediligendo le farine e derivati, e le sostanze zuccherine.

Il tasso riproduttivo delle Blatte è particolarmente elevato per cui, quando trovano abbondanza di cibo, proliferano facilmente invadendo, in poco tempo, le abitazioni. Le uova sono deposte in ooteche oppure si possono schiudere nel corpo materno.

Tra le specie più diffuse e frequenti, negli ambienti domestici, ricordiamo:

  • Blattella Germanica – circa 10 mm di lunghezza, di colore nocciola chiaro, con il corpo affusolato e dotata di lunghe ali;
  • Blatta Orientalis – lunga circa 20 mm, di colore brunastro (la femmina è più scura e con ali ridotte);
  • Periplaneta Americana – detta anche blatta rossa, per il colore della sua livrea; questa è originaria, come le precedenti, delle regioni tropicali asiatiche ed africane. La diffusione è avvenuta mediante il trasporto delle derrate alimentari con le navi da carico.

Una femmina di Blattella germanica porta di solito un’ooteca contenente circa 40 uova, che rilascia poco prima della schiusa di queste ultime. Solitamente le ooteche sono lasciati in posti scuri e relativamente tranquilli, come ad esempio gli incavi nei muri dietro il battiscopa. Questo insetto non passa attraverso una metamorfosi, quindi dalle uova escono delle ninfe, ovvero delle repliche “in piccolo” dell’insetto adulto. L’ooteca si apre per effetto dell’aria emessa dalle ninfe e queste ultime alla nascita sono di colore biancastro, ma scuriscono rapidamente nel giro di poche ore. Questo spiega come mai molti dicono di aver visto “scarafaggi albini” : in realtà quello che avrebbero visto sono le ninfe appena uscite dall’ooteca. La maturazione in insetto adulto dura circa 3-4 mesi e gli individui vivono per circa un anno. Una femmina può deporre fino a 8 ooteche nell’arco della sua vita e, in condizioni favorevoli, dare la vita a 300-400 altri insetti. Altre specie di scarafaggio, tuttavia, sono molto più prolifiche, con fino a 100 uova per ooteca. Inoltre, la femmina ha bisogno di essere fecondata solo una volta nella vita per poi essere in grado di produrre uova.

La specie di scarafaggi più grande del mondo è quella scavatrice dell’Australia, capace di crescere fino a 9 cm di lunghezza per 30 grammi di peso. Altrettanto grande è il Blaberus giganteus, ma di peso inferiore.

Lo scarafaggio è conosciuto come uno degli animali più resistenti : è capace di resistere un mese senza cibo, di vivere senz’aria per 45 minuti, di rallentare il proprio battito cardiaco e di sopravvivere fino a una settimana senza testa.

La grande resistenza alle radiazioni degli scarafaggi è ben conosciuta, infatti popolarmente si crede che, in caso di guerra nucleare, essi potrebbero “ereditare la terra”. In effetti, benché siano in grado di resistere a dosi di radiazioni letali per i vertebrati, esistono specie di insetti ancor più resistenti di loro, ad esempio i moscerini della frutta. La particolare resistenza alle radiazioni degli scarafaggi è spiegabile in termine di cicli cellulari. Le cellule sono più vulnerabili alle radiazioni quando si dividono e questo accade negli scarafaggi specialmente nei momenti della muta, cioè nel momento in cui si liberano del vecchio esoscheletro per generarne uno nuovo e più grande. Siccome questo accade solo una volta a settimana, nel resto del tempo lo scarafaggio ha una resistenza alle radiazioni considerevolmente superiore agli animali privi di esoscheletro. Gli scarafaggi generalmente sono animali notturni e rifuggono la luce, ad eccezione della Blatta Orientale che ne è attratta, rendendola decisamente più fastidiosa. Le più conosciute specie di scarafaggi (la minoranza, a dire il vero) vivono da secoli nelle vicinanze o dentro gli insediamenti umani, nutrendosi delle briciole o della spazzatura.

Contrariamente a ciò che si pensa, gli scarafaggi sono in grado di prendere decisioni di gruppo: studi recenti condotti all’Università della Florida hanno dimostrato che questi insetti lasciano tracce chimiche nei loro escrementi che guidano gli altri scarafaggi verso fonti di cibo, di acqua o semplicemente verso lo scarafaggio a scopo riproduttivo. Questo ha dato un nuove idee da applicare alle tecniche di disinfestazione

Inoltra altri studi hanno dimostrato l’esistenza di dinamiche di gruppo più complesse, ad esempio nell’utilizzo delle risorse. In un esperimento 50 scarafaggi sono stati posti su di una superficie che presentava 3 ripari in grado di contenere ciascuno 40 scarafaggi. Gli insetti si sono disposti in 25 per riparo, lasciandone uno vuoto. Se i ripari avevano invece capacità di ospitare 50 scarafaggi o più, tutti gli insetti ne occupavano uno solo. La ricerca ha dimostrato che esiste un bilanciamento tra competizione e cooperazione nelle dinamiche delle decisioni di gruppo di questi insetti, aprendo il campo anche a studi simili su altri animali.

A questa tipologia di infestante vengono abbinate due particolari classificazioni di danni:

  • Danni economici causati dall’attività trofica che rendono inutilizzabili le derrate alimentari sia attraverso l’imbrattamento con i loro escrementi sia perchè ne alterano il sapore secreto da ghiandole repugnatorie.
  • Danni alla salute per la trasmissione di organismi patogeni ed in modo particolare di Salmonelle.

Sul primo aspetto va detto che il danno materiale diretto è limitato in quanto i livelli di infestazione non sono tali da provocare ingenti distruzioni delle derrate attaccate. Sotto questo aspetto le blatte sono tra gli insetti meno dannosi. Va tuttavia specificato che il danno indiretto è di rilevante entità: gli scarafaggi commensali dell’uomo visitano ambienti malsani, come ad esempio fognature e discariche, per spostarsi in ambienti domestici; a causa dell’abitudine di rigurgitare parte del cibo ingerito precedentemente sul substrato e di defecare durante l’alimentazione, anche un basso livello di infestazione può rendere inservibile una partita a causa dei cattivi odori trasmessi e, soprattutto, dei rischi igienici derivanti dall’infestazione. Gli ambienti che possono essere frequentati sono tutti quelli che possono contenere derrate alimentari di qualsiasi natura, perciò sono suscettibili di infestazioni da scarafaggi e, di conseguenza, di contaminazioni, le abitazioni civili, i magazzini di derrate, le aziende agrarie, le industrie e i laboratori artigianali di trasformazione agroalimentare, gli esercizi di ristorazione (alberghi, ristoranti, bar, mense, ecc.), gli ospedali, le scuole, gli uffici, gli istituti di detenzione, ecc.

I rischi alla salute sono di una certa entità. Le specie che rappresentano una vera e propria emergenza sarebbero meno di una decina, ma le stesse sono responsabili della trasmissione di alcune fra le più importanti malattie del mondo. I Blattodei sono infatti possibili vettori di virus, batteri, protozoi ecc; a loro volta responsabili di affezioni più o meno gravi. Fra le possibili affezioni trasmesse attraverso la contaminazione degli alimenti sono citate la dissenteria, la salmonellosi, l’epatite, la poliomellite, la malattia del legionario.

Gli scarafaggi, inoltre, trasmettono antigeni che causano l’insorgenza dell’asma.

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