Disinfestazione termiti

Le Termiti sono insetti sociali di piccole dimensioni appartenenti all’ordine degli Isotteri. Nel contesto sociale di tale insetto si distinguono individui fertili, destinati alla funzione riproduttiva, e individui sterili che si occupano di tutte le altre funzioni necessarie alla vità della comunità come la ricerca del cibo, la difesa della colonia, la costruzione del nido ecc.

Il nome Isottero deriva a questi insetti dalla presenza di quattro ali uguali. Il capo è spesso munito di una finestra o fontanella, cioè un foro da cui esce un liquido vischioso che serve per la difesa, in particolare contro le formiche.

 

Di solito la colonia di Termiti è fondata da una coppia di adulti, alati, il re e la regina, che, dopo la sciamatura del vecchio nido, scelto un luogo adatto, si strappano le ali e iniziano la costruzione di un primo rifugio rudimentale. La femmina si dedica alla riproduzione attivamente (fino a 50.000 uova al giorno) e, in breve, migliaia di individui atteri (senza ali) e sterili, operai e soldato, sono pronti a lavorare alacremente per il mantenimento e l’accrescimento della comunità. Gli operai, maschi e femmine, seppur sterili si occupano della cura delle uova e dei neonati, provvedendo alla pulizia, alla costruzione e alla riparazione del nido; procurano il nutrimento per le altre caste, anche per i soldati che, con le loro mandibole ipertrofiche, pur garantendo la difesa della colonia, non sono in grado di nutrirsi e debbono essere imboccati. Si tratta essenzialmente di insetti xilofagi, capaci di digerire la cellulosa presente nel legno, grazie all’attività di particolari microorganismi, batteri e protozoi, che vivono in simbiosi nel loro canale alimentare. Il meccanismo di scambio del cibo, per rigurgito boccale o per prelievo anale, noto come trofallassi, è molto importante per le termiti anche perché consente lo scambio sia degli organismi simbionti, indispensabili per la digestione, sia delle sostanze feromoniche che garantiscono l’equilibrio fra le caste all’interno della colonia.

Gli Isotteri derivano da un ceppo ancestrale simile alle Blatte tanto che una specie primitiva e dannosissima, presente in Australia, depone le uova in masse che ricordano le ooteche di queste ultime e si nutre anche di derrate quali zucchero, cuoio e lana.

Si conoscono più di 2000 specie di termiti ma in Italia ne sono presenti, tra quelle a maggior interesse socio-economico, soltanto :

  • Kalotermes flavicollis (nota anche come la termite dal collo giallo)
  • Reticulitermes lucifugus (termite nera)

Kalotermes flavicollis

La termite dal collo giallo è specie paleartica, diffusa oltre che in Italia, in Francia, in Germania e in tutti i paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Come in tutti i rappresentanti della famiglia Kalotermitidae, anche in Kalotermes flavicollis, non esiste una vera casta di operai. I soldati, inoltre, sono privi di ghiandola frontale (fontanella), hanno occhi composti depigmetntati traslucidi e senza ommatidi riconoscibili ed hanno il pronoto sempre di forma rettangolare ed appiattito. Insetto sociale, a differenza di altre termiti, da luogo a società costituite da un numero di individui relativamente basso.

Per quanto riguarda gli attacchi portati dal Kalotermes flavicollis alle piante legnose, si assiste in genere ad un fenomeno di diffusione attiva, con progressiva dilatazione a macchia d’olio dell’infestazione. Nella maggior parte dei casi una nuova infestazione prende avvio, come precedentemente ricordato, in corrispondenza di vecchie cicatrici o di lesione recenti di vario tipo presenti sul tronco (preferite quelle nella zona di contatto con il terreno) o sulle branche principali di una pianta legnosa. Il nuovo nido che tende a svilupparsi subito al di sotto della zona cicatriziale inizialmente colonizzata dagli anfigonici, quando in avanzato sviluppo risulta costituto da un intreccio apparentemente disordinato di gallerie e di camere sviluppatesi parallelamente all’asse principale del tronco e dei rami. Le stesse gallerie sono tra loro divise da setti fabbricati con feci e rosura di legno imbevute di saliva e quindi compresse, tipico materiale che l’insetto utilizza anche per isolare ermeticamente il nido dall’ambiente esterno.

La strategia di difesa dal Kalotermes flavicollis si basa essenzialmente sulla prevenzione e, in misura minore, con interventi di tipo curativo basato su mezzi agronomici e chimici. Gli interventi a carattere preventivo riguardano in particolari misure che portino, nelle aree a rischio, a prediligere quelle essenze che si sono dimostrate più resistenti agli attacchi, come la maggior parte delle conifere: Pinus spp, Albes spp; Picea spp. e Juniperus spp.oltre a Eucaliptus spp. Le operazioni di potatura devono essere eseguite da mano esperta evitando i tagli in orizzontale che favorsicono il ristagno dell’acqua piovana e la conseguente necrosi dei tessuti

 

Reticulitermes lucifugus

Tale termite viene definita così (lucifugus) proprio per il fatto che rifuggono la luce e, piuttosto che avventurarsi in spazi aperti, costruiscono camminamenti protetti (cannelli o camini) simili a piccoli tubi, utilizzando le stesse sostanze (di solito legno o terra impastati con escrementi e saliva) usate per rivestire le gallerie nei loro nidi. Si nutre infatti di tutti i materiali a composizione cellulosica che può reperire nel suolo o che raggiunge direttamente all’interno delle strutture (legno in opera, cartone, carta, ecc.). Preferisce attaccare i legni morti e le ceppaie e, per questa peculiarità, appare maggiormente diffusa nei centri abitati dove penetra con diverse modalità nelle costruzioni, provocando danni di elevato impatto economico che assumono rilevanza drammaticamente maggiore quando affliggono il patrimonio storico-artistico.

Manifestazione tipica ed inequivocabile della presenza delle termiti è la sciamatura, che si verifica solitamente una volta all’anno, nella stagione favorevole (Gennaio/Marzo). Una miriade di individui dei due sessi, caratterizzati dalla pigmentazione scura e dalla presenza di grandi ali, lasciano in massa il nido involandosi da specifici orifizi costruiti e sorvegliati dagli operai. Il volo è breve e stentato e una volta giunti a terra gli alati si riuniscono in coppie e si recidono le ali, ma non dimostrano nessuna capacità di fondare nuove colonie. Sono infatti destinati a morire dopo poco, formando un tappeto scuro ed iridescente di corpi ed ali, che difficilmente passa inosservato. Le termiti alate vengono spesso confuse con le formiche alate ma le caratteristiche sono differenti.

Il legno infestato dalle termiti non mostra sintomi visibili dall’esterno, quindi, in assenza di un’adeguata prevenzione, l’attività termitica finisce col manifestarsi solo quando i danni sono ormai in stato tanto avanzato da risultare molto gravi.

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